mercoledì 26 novembre 2014



Pensando all’argomento del mio prossimo post da scrivere sulle pagine di PlayOffLine, tra le varie opzioni che si sono aperte nella mia mente, a farsi largo con più veemenza è stata quella di scrivere di Sunset Overdrive. Il titolo sviluppato da Insomniac Games sta infatti riuscendo a divertirmi e a darmi il piacere di videogiocare come pochi titoli hanno saputo fare ultimamente. Affare fatto, mi sono detto. Se non che ho realizzato che, così facendo, avrei rimarcato ulteriormente il leit motiv che ha legato la maggior parte dei miei recenti scritti sul qui presente blog: negli ultimi mesi ho infatti spesso disquisito con piacere di molti dei cosiddetti “open world”, dal troppo esaltato inFAMOUS, all'eccessivamente criticato Watch_Dogs, passando persino per le vecchie ed impolverate mulattiere di Red Dead Redemption, fino ad arrivare alla conclusione (sviscerata in apposito scritto) di come per me, in questo momento, il godimento videoludico derivi in buona parte dalla possibilità di esplorare ambientazioni virtuali particolarmente ampie e ben caratterizzate. Ma se da un lato sarebbe facile dedurre come anche il mio gradimento verso Sunset Overdrive derivi in gran parte dalla cura nella realizzazione di Sunset City, dall’altro ridurre la qualità del titolo Insomniac a solo questo aspetto sarebbe ingiusto nei confronti del prodotto in generale.

Capire e spiegare un gioco così atipico come Sunset Overdrive è tuttavia impresa meno semplice di quello che potrebbe sembrare. Tanto per cominciare, Sunset City è una città virtuale frutto totalmente della fantasia. Liberatasi dall’incombenza di dover fare il verso alla Chicago o alla Los Angeles di turno, Insomniac ha potuto sbizzarrirsi nella creazione di un mondo immaginario totalmente al servizio del gameplay. Qualsiasi elemento, dagli edifici, alle vetture abbandonate per le vie della città, dai fili elettrici ai numerosi cornicioni, è stato inserito nella mappa di gioco con il preciso intento di allestire un vero e proprio playground volto ad ospitare le strampalate evoluzioni del protagonista. Anche i colori, particolarmente vivaci fino a risultare ad ampi tratti anche inverosimili, tendono a conferire a Sunset Overdrive un look simil-cartoonesco, per certi versi anacronistico in un’epoca dove l’ossessiva ricerca del fotorealismo si configura come la strada più semplice per accattivarsi i favori di un’utenza sempre più graphic-whore.



Ecco, anacronistico è forse l’aggettivo più azzeccato per descrivere l'ultima fatica di Insomniac Games. Dalla narrazione demenziale ed irriverente, agli armamentari totalmente folli (vero e proprio fiore all’occhiello degli sviluppatori losangelini sin dai tempi dei primi episodi di Ratchet & Clank), dalla quantità di collectible assolutamente esagerata, al character design iperbolicamente assurdo, fino ad arrivare al gameplay, foriero di dinamiche videoludiche comuni nel passato, ma certamente poco frequenti nell’anno del Signore 2014.

Descrivere Sunset Overdrive non è cosa semplice, si diceva. Lo si potrebbe definire come uno strano miscuglio di Jet Set Radio, Crackdown e Ratchet & Clank, dove l’accozzaglia di ingredienti che ne caratterizzano il gameplay finiscono inspiegabilmente per amalgamarsi tra loro in maniera armoniosa ed azzeccata. E così ci si ritrova per ore ed ore a grindare, arrampicarsi, sparare e balzare come ossessi a destra e a manca, a triturare OOD e Scab solo per il gusto di farlo, per raggiungere la centoquarantesima scarpa da ginnastica puzzolente da recuperare o il centodiciottesimo strappo di carta igienica da raccogliere o, ancora, per scoprire gli effetti esilaranti della pistola spara-acido di turno potenziata a livello 5.


Insomma, non si riesce a trovare un vero perché, ma dopo lo smarrimento delle prime ore di gioco, una volta presa confidenza con il sistema di controllo ed acquisiti i potenziamenti che consentono una deambulazione più agevole e liberatoria per i vari quartieri della città, ci si ritrova stregati ed impossibilitati ad abbandonare il pad di Xbox One per le 25-30 ore che servono per completare il gioco nella maggior parte delle sue sfaccettature.

Sunset Overdrive è una vera e propria perla videoludica di questa affollata stagione pre-natalizia, che non merita assolutamente di essere offuscata dalle ennesime reiterazioni dei soliti brand iper-blasonati. Un titolo fresco, genuino e divertente, che mi sento caldamente di consigliare a tutti possessori del tanto bistrattato cassone nero di casa Microsoft. Chapeau ad Insomniac e a dirigenti di Redmond per il coraggio mostrato nell’aver investito massicciamente in un progetto così rischioso dal punto di vista commerciale. 
Unknown
Scritto da Unknown

1 commento:

Powered by Blogger.