Pensando all’argomento del mio
prossimo post da scrivere sulle pagine di PlayOffLine, tra le varie opzioni che si sono
aperte nella mia mente, a farsi largo con più veemenza è stata quella di
scrivere di Sunset Overdrive. Il titolo sviluppato da Insomniac Games sta
infatti riuscendo a divertirmi e a darmi il piacere di videogiocare come pochi
titoli hanno saputo fare ultimamente. Affare fatto, mi sono detto. Se non che ho realizzato che, così facendo, avrei rimarcato ulteriormente il leit motiv che ha legato la maggior parte dei miei recenti scritti sul qui presente blog: negli ultimi mesi ho infatti spesso disquisito con piacere di molti dei cosiddetti “open world”, dal troppo esaltato inFAMOUS, all'eccessivamente criticato Watch_Dogs, passando
persino per le vecchie ed impolverate mulattiere di Red Dead Redemption, fino
ad arrivare alla conclusione (sviscerata in apposito scritto) di come per me,
in questo momento, il godimento videoludico derivi in buona parte dalla
possibilità di esplorare ambientazioni virtuali particolarmente ampie e ben
caratterizzate. Ma se da un lato sarebbe facile
dedurre come anche il mio gradimento verso Sunset Overdrive
derivi in gran parte dalla cura nella realizzazione di Sunset City, dall’altro ridurre la
qualità del titolo Insomniac a solo questo aspetto sarebbe ingiusto nei confronti del prodotto in generale.
Capire e spiegare un gioco così atipico come Sunset Overdrive è tuttavia impresa meno semplice di quello che potrebbe sembrare. Tanto per cominciare, Sunset City
è una città virtuale frutto totalmente della fantasia. Liberatasi
dall’incombenza di dover fare il verso alla Chicago o alla Los Angeles di
turno, Insomniac ha potuto sbizzarrirsi nella creazione di un mondo immaginario totalmente al servizio del gameplay. Qualsiasi elemento, dagli edifici, alle
vetture abbandonate per le vie della città, dai fili elettrici ai numerosi
cornicioni, è stato inserito nella mappa di gioco con il preciso intento di allestire un vero e
proprio playground volto ad ospitare le strampalate evoluzioni del
protagonista. Anche i colori, particolarmente vivaci fino a risultare ad ampi
tratti anche inverosimili, tendono a conferire a Sunset Overdrive un look
simil-cartoonesco, per certi versi anacronistico in un’epoca dove l’ossessiva
ricerca del fotorealismo si configura come la strada più semplice per accattivarsi i
favori di un’utenza sempre più graphic-whore.
Ecco, anacronistico è forse
l’aggettivo più azzeccato per descrivere l'ultima fatica di Insomniac Games. Dalla narrazione
demenziale ed irriverente, agli armamentari totalmente folli (vero e proprio
fiore all’occhiello degli sviluppatori losangelini sin dai tempi dei primi episodi di Ratchet & Clank),
dalla quantità di collectible assolutamente esagerata, al character design
iperbolicamente assurdo, fino ad arrivare al gameplay, foriero di dinamiche
videoludiche comuni nel passato, ma certamente poco frequenti nell’anno del
Signore 2014.
Descrivere Sunset Overdrive non è cosa semplice, si diceva. Lo si potrebbe definire come uno strano miscuglio di Jet Set Radio,
Crackdown e Ratchet & Clank, dove l’accozzaglia di ingredienti che ne
caratterizzano il gameplay finiscono inspiegabilmente per amalgamarsi tra loro in maniera armoniosa ed azzeccata. E così ci si ritrova per ore ed
ore a grindare, arrampicarsi, sparare e balzare come ossessi a destra e a
manca, a triturare OOD e Scab solo per il gusto di farlo, per raggiungere la
centoquarantesima scarpa da ginnastica puzzolente da recuperare o il
centodiciottesimo strappo di carta igienica da raccogliere o, ancora, per scoprire gli effetti esilaranti della pistola spara-acido di turno potenziata a livello 5.
Insomma, non si riesce a trovare
un vero perché, ma dopo lo smarrimento delle prime ore di gioco, una volta
presa confidenza con il sistema di controllo ed acquisiti i potenziamenti
che consentono una deambulazione più agevole e liberatoria per i vari quartieri della città, ci si ritrova stregati ed impossibilitati ad abbandonare il pad di Xbox
One per le 25-30 ore che servono per completare il gioco nella maggior
parte delle sue sfaccettature.
Sunset Overdrive è una vera e
propria perla videoludica di questa affollata stagione pre-natalizia, che non
merita assolutamente di essere offuscata dalle ennesime reiterazioni dei soliti
brand iper-blasonati. Un titolo fresco, genuino e divertente, che mi sento
caldamente di consigliare a tutti possessori del tanto bistrattato cassone nero di casa Microsoft. Chapeau ad Insomniac e a dirigenti di Redmond per il coraggio
mostrato nell’aver investito massicciamente in un progetto così rischioso
dal punto di vista commerciale.
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Di
mercoledì, novembre 26, 2014




Ecco, me l'hai venduto... Accidenti a te!!!! :)
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