mercoledì 26 marzo 2014



Non se ne può più. Cos’è questa mania che ha colpito forumers, pseudo-esperti e giocatori di tutto il mondo? Sta diventando la parola più abusata sul web nerdico, persino più di bimbominkia e nerfato. La parola incriminata è downgrade, che da ora in poi identificherò con l’appellativo di daungreid. La si legge un po’ ovunque da quando è stato rilasciato il video di annuncio della nuova data di uscita di Watch Dogs. Qui sotto trovate l’immagine comparativa che tanto si è diffusa sul web nelle ultime settimane.

Cosa si intende esattamente per daungreid? In ambito videoludico ci si riferisce con questo termine quando un titolo viene annunciato con un certo comparto tecnico e al momento dell’uscita ci si ritrova tra le mani un prodotto visivamente meno impattante rispetto alla prima demo mostrata. Un po’ come successo per quella monnezza di Aliens Colonial Marines. Siamo sicuri sia il giusto punto di vista per indicare il ridimensionamento o cambiamento in corsa di un progetto? Io non ne sono sicuro e vorrei spiegarne i motivi.



Tralasciando il tema Watch Dogs, sul quale non mi voglio esprimere per ovvio conflitto di interessi, credo che in generale non ci sia alcun daungreid se un prodotto viene presentato su una piattaforma di gioco non specificata e alla fine esce differente a livello audiovisivo su piattaforme differenti. Per questo motivo trovo totalmente incomprensibili i rantoli delle persone sui forum che gridano allo scandalo per questo o quel gioco meno performante sulle console in loro possesso. E soprattutto, c’è un vistoso daungreid anche su Dark Souls II rispetto a quanto mostrato allo scorso E3 (dichiaratamente mostrato su console), ma non mi sembra proprio che qualcuno se ne sia lamentato. Perché? Ma semplice! Perché il gioco è semplicemente stupendo. Ha quindi senso lamentarsi per una texture più piatta o per una palette di colori meno viva o per qualche dettaglio in meno se quel gioco vi sta genuinamente divertendo? Avete capito dove voglio arrivare? Benissimo, continuiamo oltre.
Parliamo di vero daungreid. Quello che esiste ma non ne parla nessuno. Tipo questo.


Credo sia più onesto utilizzare questa maledetta parola per titoli che promettono qualcosa dal punto di vista del gameplay ed escono sugli scaffali in una veste differente. Faccio l’esempio di un gioco amato ed idolatrato (non da me, bellissima trama, davvero mind-blowing, ma banale e un po’ piattino da giocare) come Bioshock Infinite, il classico titolo che tutti amano e tutti ne parlano sul momento e poi non se lo fila giustamente nessuno al momento di assegnare il premio per il GOTY dell’anno. Perché tanto accanimento verso Bioshock Infinite? Perché tutto quello che hanno fatto vedere alla demo dell’E3 2011, o quasi, non c’era poi nel gioco finale. E di casi come questi ce ne sono a bizzeffe. E allora è più daungreid un gioco che magari esce sul mercato con qualche riflesso in meno su palazzi e manto stradale ma uguale nei contenuti o lo è di più uno che promette del parmigiano reggiano stagionato trentasei mesi e poi ti da un altrettanto buono ma diversissimo pecorino sardo DOP? Ma soprattutto, e questa è la domanda che rivolgo a tutti coloro che sono là fuori sparsi nel “uorlduaidueb”, non sarebbe meglio divertirsi e basta?


Unknown
Scritto da Unknown

3 commenti:

  1. Carissimo, a parte i complimenti per il tuo post (del quale condivido praticamente tutto), mi sembra di assistere alla puntata numero due del mio precedente post sulle seghe mentali del videogiocatore moderno (per chi se lo fosse perso --> http://bit.ly/1gqf9Ea). Mi viene quindi da dire che la situazione è più sentita di quanto pensassi, oppure, più semplicemente, non hai letto il mio articolo... :-P

    Scherzi a parte, credo che in qualche maniera si stia creando una sorta di business parallelo su questo tipo di argomenti. Forum e siti specializzati ci marciano di brutto su questa cosa secondo me (leggasi quantità industriali di accessi garantiti...).

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  2. Mah.. io sono totlamente d'accordo a metà. Il VG è business è il cliente spende soldi per acquistare quell che gli confà. Quindi, che il cliente chieda grafica o gameplay, l'importante per chi vende è la trasparenza sempre e comunque. E non solo in fase finale, quando il gioco è pronto sugli scaffali di tutti i negozi (chiaro non siamo più ai tempi delle conversion "arcade perfect" del C64), ma già prima, perchè i video dell'E3 dell'anno precedente restano disponibili sul web e sicuramente incidono in qualche piccolo parte sulle vendite. Il downgrade è certo lecito, ogni piattaforma avrà certo le sue peculiarità. Ma quindi, semplicemente, perchè non esplicitare chiaramente la piattaforma usata per la demo e fornire qualche dettaglio in più?

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    1. Bisogna sempre considerare che i giochi vengono mostrati spesso nelle fasi iniziali del loro sviluppo ed è difficile determinare quanto il motore grafico verrà appesantito inserendo nuove variabili. Inoltre mi sembra di capire che ormai lo sviluppo parte su PC e vengono fatti poi gli adattamenti sulle console, che hanno hardware e componentistica differente. Si può allora discutere che forse un gioco dovrebbe essere mostrato solamente a pochi mesi dall'uscita nei negozi, ma visti i costi di produzione c'è spesso bisogno di avere una finestra di comunicazione più ampia possibile.

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