Tredici anni sono trascorsi, tredici anni di speranze mancate, rumor inattendibili, mille forse e poche tristi certezze. Tredici anni dal Shenmue 2 per Dreamcast, secondo capitolo di quel capolavoro di nicchia (così decretarono critica – inclusa la mia - e vendite) ideato e diretto da Yu Suzuki, genio creativo dietro ad alcuni dei più grandi successi targati Sega: da Space Harrier a Hang On, da Out Run a F355 Challenge, passando per i vari Virtua Racing, Virtua Fighter (IMHO serie “picchiaduristica” seconda, al fotofinish, solo a quella di Street Fighter), Virtua Cop. E per Shenmue.
Il primo, e ultimo, FREE (Full Reactive Eyes Entertainment), capostipite degli open-world moderni che ancora ha molto da insegnare in termini di atmosfera e cura del dettaglio. Ad esempio, riguardo il primo capitolo del 1999, sapete vero che settando un’apposita opzione il meteo variabile in-game riproduce fedelmente l’andamento climatico della cittadina di Yokosuka nell’esatto periodo (fine 1986) in cui le vicende di Ryo si svolgono? E ricordate l’insolito utilizzo di brand ufficiali quali Coca-Cola e Timex? Oppure della novità dei QTE e della moltitudine di mini-game integrati? Per non parlare poi della possibilità di giocare alcuni dei sopracitati classici Sega nelle sale giochi o tramite console domestiche. Quelle nel salotto di Ryo intendo, non le vostre. E poi il sistema di combattimento, il character-design, gli NPC, la storia, la soundtrack. Quale meraviglia. Tant’è che, secondo le classifiche di alcune importanti testate, risultano (i due capitoli combinati) ancora oggi tra i migliori videogiochi di sempre, sicuramente al top della line-up dell’ultima bellissima, sfortunata console di Sega.
Il primo, e ultimo, FREE (Full Reactive Eyes Entertainment), capostipite degli open-world moderni che ancora ha molto da insegnare in termini di atmosfera e cura del dettaglio. Ad esempio, riguardo il primo capitolo del 1999, sapete vero che settando un’apposita opzione il meteo variabile in-game riproduce fedelmente l’andamento climatico della cittadina di Yokosuka nell’esatto periodo (fine 1986) in cui le vicende di Ryo si svolgono? E ricordate l’insolito utilizzo di brand ufficiali quali Coca-Cola e Timex? Oppure della novità dei QTE e della moltitudine di mini-game integrati? Per non parlare poi della possibilità di giocare alcuni dei sopracitati classici Sega nelle sale giochi o tramite console domestiche. Quelle nel salotto di Ryo intendo, non le vostre. E poi il sistema di combattimento, il character-design, gli NPC, la storia, la soundtrack. Quale meraviglia. Tant’è che, secondo le classifiche di alcune importanti testate, risultano (i due capitoli combinati) ancora oggi tra i migliori videogiochi di sempre, sicuramente al top della line-up dell’ultima bellissima, sfortunata console di Sega.
Ma questa è storia, probabilmente sconosciuta ai più giovani ma anche ad una buona fetta dei videogiocatori più maturi, altrimenti non si spiegherebbe il fallimento commerciale di tale pezzo di software e cotanta bontà, per l’epoca, di hardware. Anzi, diciamo che sconosciuta, questa storia, non lo è più, non dopo il megaton di Sony durante l’ultimo E3: Shenmue 3 by Yu Suzuki è in sviluppo per PS4 e PC. Botta al cuore dei nostalgici, urla di gioia unita a stupore, lacrimoni alla Merola, in poche parole il momento più toccante e chiaccherato dell’intera fiera losangelina. Però… ci sono molti però. Innanzitutto, il progetto parte con una campagna su Kickstarter, con una pagina di presentazione tanto scialba da rendermi orgoglione della home page di questo blog, ed un obbiettivo di “soli” 2 milioni di Dollari. Chiaro non sono bruscolini, ma qui non si tratta di titolo indie in stile 8-bit, qui si tratta di potenziale tripla A il cui primo capitolo nel 1999 costò tra i 50 e 70M$. E’ chiaro quindi che tale esercizio di crowdfunding sia solo un modo di sondare il terreno, per valutare la possibile accoglienza degli utenti prima che i veri investitori, tra cui evidentemente Sony ma non solo, caccino la grana, quella vera. Eticamente discutibile, vista soprattutto la natura stessa di Kickstarter, ma in un’ottica di business la strategia ha un suo senso compiuto se si considera il fallimento commerciale dei primi due capitoli, fallimento che ha spinto la stessa Sega a non credere più nell’IP a tal punto da cederlo in licenza (gratuita?) alla Ys Net di Suzuki.
Ok quindi sembrerebbe che i soldi dietro ci siano. O no? Perché pochi giorni dopo l’annuncio ed il record di velocità nel raggiungere quota 2 milioni, in meno di ventiquattr’ore, quando il contatore ha sensibilmente rallentato il simpatico Yu ha ritenuto opportuno chiarire alcuni punti:
- - “I fondi da Kickstarter saranno interamente spesi per lo sviluppo, la gestione del portale e i reward”. OK ma sembrano comunque pochi per un progetto di tale portata…
- - “Sony sta contribuendo con marketing, promozione e ulteriori finanziamenti. “ In cosa e in quanto consistano gli ulteriori finanziamenti non è dato a sapere…
- - “Il team sta considerando altre forme di finanziamento oltre a KS, come ad esempio Paypal” Quindi davvero Sony non contribuisce allo sviluppo? Siamo proprio a caccia di spiccioli? Ahia…
- - “Con il livello di fondi raggiunto Shenmue III sarà più concentrato sulla storia, a cinque milioni verranno aggiunte nuove caratteristiche di gameplay e a 10 milioni ci saranno più scelte possibili, spostandosi verso un vero open-world.” Quindi si tratta di sviluppo modulare. Nel caso si arrivi agli obbiettivi più alti, come le aggiunte saranno integrate nel tutto? Riusciranno gli sviluppatori a creare una amalgama continua, coerente e coinvolgente?
- - “L’obbiettivo è quello di rilasciare il gioco entro la fine del 2017” Mancano praticamente due anni, indipendentemente da quali stretch-goal saranno raggiunti, indipendentemente dalla possibilità che si tratti di vero open-world o meno. Non vorrei essere nei panni del project planner.
A queste si sono aggiunte poi ulteriori dichiarazioni
- - Il presidente di Sony Shuhei Yoshida ha voluto chiarire che non si tratta di un progetto SEGA, che detiene solo il marchio Shenmue, ma un lavoro completamente in mano a Yu Suzuki e il suo piccolo team indipendente. Ha inoltre confermato che se la campagna Kickstarter risultasse un successo, Sony supporterà il progetto in varie forme, anche monetarie. Addirittura lo stesso Yoshida ha contribuito personalmente con un pledge di 29$. ... Ah però, sti gran ca@@i!
- - Di nuovo Suzuki: "anche se questi stretch goal non dovessero essere raggiunti, Shenmue III sarebbe comunque un seguito fedele al proprio nome, un gioco di cui andare orgogliosi". Diciamo che da come l’hai presentato fino ad ora, caro Yu, il rischio flop è concreto, e questa dichiarazione trasuda insicurezza nonostante la semantica…
- - Ed infine, la più recente: Corey Marshall, il doppiatore originale di Ryo in inglese, tornerà anche in Shenmue III. In sé una buona notizia, ma resta da verificare quando il timbro è invecchiato in questi anni, mentre Ryo in teoria non dovrebbe essere invecchiato affatto.
Sinceramente, tutto questo chiacchiericcio suona tutt’altro che limpido, anzi sembra tremendamente lacunoso. Capisco che gli investitori vogliano andarci con i piedi di piombo dopo le perdite registrate dai primi due capitoli ma… cara Sony, se me lo presenti all’E3 ci devi credere, altrimenti evita di vendere fumo giocando con i sentimenti del pubblico. Sarei ben felice di essere smentito, ma al momento la mia impressione si riassume in un sonoro meh.
Vogliamo poi parlare del buon Suzuki-San? Sicuramente è stato un grande dell’industria ma guardiamo al curriculum recente. Gli ultimi 8 anni, da Wikipedia:
- 2007 – Director - Shenmue Online – PC – Cancellato
- 2008 – Producer - Sega Race TV - Arcade
- 2010 - Director - Shenmue City – Mobile – Lanciato nel solo Giappone, ritirate l’anno successivo
- 2011 – Director - Virtua Fighter: Cool Champ – iPhone – Mai visto in occidente
- 2013 – Director - Bullet Pirates – Mobile – Chi l’ha visto??
- 2014 – Director - Virtua Fighter: Fever Combo – Mobile – Pure questo….
Non ci vedo nulla che possa rassicurare riguardo la capacità attuale di Ys Net nel progettare un titolo che possa competere con le avventure open-world più recenti, e quei due teaser di Shenmue 3 mostrati finora certo non fanno ben sperare, quanto meno dal punto di vista tecnologico. Nulla vieta di ingaggiare gente con pedigree, o di ricevere consulenza dagli studi interni di Sony, ma per ora l’unico nome certo è quello di Suzuki. C’è da sperare che non abbia perso lo smalto, e che non sia rimasto troppo indietro.
Infine, riuscirà questo a concludere degnamente la saga o si tratterà solo di capitolo transitorio, e da lì via per una nuova attesa? Ufficialmente, ahimè, la prima. Ma nonostante quanto dichiarato, voglio sperare, voglio credere che in corso d’opera decideranno di completare il tutto. Che sia quel che sia, ma è ora di scrivere il finale di questa storia. A meno che non ne risulti un altro capolavoro e, questa volta, un progetto profittevole, il rischio di mettere una definitiva pietra tombale su Shenmue, e lasciare l’amaro in bocca ai fan, è altissimo. Capisco la volontà di rimanere fedeli al sogno iniziali ma, viste tutte le incertezze sopracitate, vale davvero la pena rischiare?
Non lo so, non credo.. ma ci spero. Perché l’amore verso Shenmue non mi hai abbandonato. E’ come la prima cotta alle elementari: resta lì nel cassetto dei bei ricordi, nonostante la vita prosegua e pure per il verso giusto, col vero amore e tutto il resto. Ma non puoi non avere un sussulto quanto, dopo decenni, rincontri per strada quella ragazza dai boccoli d’oro, o quella giacca in pelle da aviatore con la tigre ricamata.
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Di
giovedì, luglio 02, 2015





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