mercoledì 6 maggio 2015


La parola “backlog” rappresenta ormai una costante della mia vita videoludica. Non bastassero le pile di giochi acquistati in preda alla classica sindrome da acquisto compulsivo di cui ho già avuto modo di parlare su queste stesse pagine, ad affollare cassetti e scaffali di casa mia contribuiscono con forza anche pigne di riviste non lette. Si tratta di una decina di numeri arretrati delle due pubblicazioni inglesi a cui sono abbonato ormai da circa dieci anni, quelle Edgegames™ che con i loro speciali e ed approfondimenti rappresentano l’ultimo flebile ma autorevole baluardo che resta alla carta stampata per non soccombere completamente all’online. Bene, proprio ieri sera leggendo un numero del 2014 di Edge mi sono imbattuto in un’interessante articolo riguardante la pubblicazione di The Last of Us Remastered per PS4, nel quale Neil Druckmann, creative director del titolo Naughty Dog, descriveva come il processo di conversione PS3 -> PS4 si fosse in realtà rivelato ben più complesso di quanto era stato preventivato e di quanto la gente possa essere portata a credere. 

Le difficoltà più consistenti sono derivate dal fatto che la versione originale di The Last of Us era fortemente ottimizzata per la SPU del rognoso processore Cell di PlayStation 3, fatto che ha finito in qualche modo per rendere più difficoltoso del previsto il lavoro di trasposizione del gioco sull’hardware simil-PC di PlayStation 4. La chiacchierata proseguiva con una riflessione su come dal 2006 (anno di uscita di PS3) al 2013 (anno di uscita di TLOU) i progressi tecnici ottenuti sulla console di casa Sony fossero stati stupefacenti, nonostante, appunto, l’architettura di PS3 non si possa di certo annoverare tra le più facili da addomesticare. I risultati ottenuti vanno ricondotti, oltre che alla bravura degli sviluppatori, a quel processo di progressiva conoscenza hardware/software (nonché del miglioramento dei development kit) che da sempre ha caratterizzato il ciclo di vita di una console (in particolare quello di PlayStation 3).

Questa in apparenza semplice disamina ha fatto nascere un dubbio nella mia mente circospettosa: siamo sicuri che questa tradizione possa essere rispettata anche dall’attuale generazione di console? Sin dall’epoca delle presentazioni alla stampa pre-lancio, sia Sony che Microsoft non hanno mai mancato di sottolineare come l’hardware delle loro nuove ammiraglie fosse fortemente PC-oriented. L’adozione di un architettura “picistica”, d’altronde, ha messo d’accordo un po’ tutti, rappresentando la scelta più logica per garantire ai programmatori un ambiente di sviluppo già conosciuto che potesse consentire l’ottenimento di buoni risultati in un lasso di tempo piuttosto breve e con costi contenuti. Le cose probabilmente sono andate così. Tuttavia, se analizziamo con pragmatismo i risultati tecnici ottenuti nel corso di questo primo anno e mezzo di vita di Xbox One e PlayStation 4, è più che legittimo che un minimo di delusione serpeggi nell'aria. Ci troviamo infatti di fronte a macchine che faticano, chi più (Xbox One) chi meno (PS4), a raggiungere in maniera agevole quel risultato che le aspettative portavano a considerare come il più classico dei minimi sindacali: risoluzione 1080p e 60/30 FPS costanti. Come se questo non bastasse, i compromessi tecnici rispetto alle versioni PC (metro di paragone preso a torto o a ragione dagli appassionati) si estendono in diversi casi ad altri aspetti tecnici, come la qualità delle texture e all’assenza di altri filtri ed effetti grafici in grado di garantire una cosmesi maggiormente d’impatto. Insomma, per dirla in parole povere, ci troviamo di fronte ad hardware che faticano a reggere il passo di PC di fascia media (considerato il mercato di oggi, maggio 2015).
Tornando alla premessa iniziale, a preoccuparmi maggiormente è la possibilità che l'adozione di architetture ed ambienti di sviluppo già conosciuti possa avere l’implicita conseguenza del raggiungimento del pieno sfruttamento delle risorse hardware delle attuali console in un lasso di tempo decisamente inferiore rispetto a quanto accaduto in passato, portando ad una precoce obsolescenza di Xbox One e PlayStation 4. Certo, da qui a due/tre anni vedremo prodotti decisamente migliori, arriveranno API e librerie grafiche più efficienti che garantiranno attraverso l’ottimizzazione un migliore sfruttamento di RAM, CPU e GPU. Tuttavia la sensazione è che la necessità di mantenere i prezzi di lancio su livelli il più possibile abbordabili abbia fatto accorciare eccessivamente il braccino di Microsoft e Sony, con la poco allettante prospettiva che One e PS4 possano fare una discreta fatica a mantenere i loro muscoli tonici tanto quanto hanno fatto i loro predecessori.
Vi invito a prendere le mie riflessioni per quelle che sono, cioè pensieri (o timori che dir si voglia) di un semplice appassionato con qualche dubbio sulle prospettive a lungo termine di Xbox One e PlayStation 4 sorte alla luce di quanto visto sino ad oggi. Mi auguro vivamente che non sia così e di essere prontamente smentito da qualcuno più esperto di me. Di sicuro vedere Xbox One e PlayStation 4 boccheggiare dopo così poco tempo dalla loro uscita per far girare decentemente il Project Cars o il The Witcher 3 di turno (giusto per rimanere sull’attualità) mentre un PC di fascia medio/alta riesce a gestire il tutto con una certa nonchalance è cosa che non mi tranquillizza per niente. L’unico a non curarsi di tutto questo (ma, anzi, a goderne come un riccio) è il Digital Foundry, che sul resolution gate e su uber-comparative a chi ha il prato più rigoglioso e la ragnatela più definita sta facendo una vera e propria fortuna. E gli accessi si impennano… 
Unknown
Scritto da Unknown

3 commenti:

  1. Attento a non cadere anche tu nelle paranoie tecniche. Le console vivono e fanno storia per le esclusive.

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    1. Uh? Cosa c'entra? Non ho mica detto il contrario! A questo punto, seguendo il tuo discorso, tanto valeva tenerci 360 e PS3 no? Davvero, non è questo il punto. Il punto è vedere la fatica che fanno One e PS4 a gestire giochi che francamente non pensavo fossero così "pesanti", considerando che ci troviamo già a 18 mesi dall'uscita. Non vorrei che di carne da spolpare ce ne sia davvero troppo poca... Tutto qua...

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    2. Bè, il salto tecnico rispetto alla passata generazione per me è già evidente. Poteva essere più ampio? Forse, ma attendiamo ancora un po' e vediamo...
      Cmq io son più preoccupato per i contenuti, fin'ora troppo poco a mio avviso.

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