sabato 24 maggio 2014



Sono passati circa 30 anni dalla mia prima esperienza con un videogioco, più precisamente da quando nel Natale del 1983 mio padre decise di privarsi di un rene per acquistare l'oggetto dei desideri di quello che già all'epoca aveva i tratta distintivi di un futuro nerd: il Commodore 64. Da allora, tra acquisti di hardware e software, ho sperperato quantità incommensurabili di soldi. Non è certo mia intenzione tediare chi legge con un'inutile carrellata degli oggetti che sono entrati (e troppo spesso - per fare un minimo di cassa - anche usciti) in casa mia in questi sei lustri. Questo noioso incipit mi è invece utile per introdurre una riflessione sorta in seguito ad una delle sempre più frequenti fasi amarcord tipiche di chi sta per varcare la soglia dei 35 per avvicinarsi a quella ben più temibile degli 'anta.

La faccio breve: oggi mi sono reso conto di come buona parte della pecunia fuoriuscita dalle mie misere tasche sia stata indirizzata verso l'acquisto di prodotti verso cui, salvo rare eccezioni, non è mai sbocciato vero amore videoludico: le console portatili. Non posso essere certo considerato un collezionista di prim'ordine, ma nel mio piccolo ne ho avute tra le mani parecchie, a partire dal primo Game Boy nel 1990 fino ad arrivare ai più recenti DS, 3DS, PSP e PS Vita. Ed ogni volta, più o meno, la stessa storia: entusiasmo iniziale a manetta e repentino scemare dell'interesse nelle settimane immediatamente successive. Ad oggi, giusto per rendere ulteriormente l'idea, resiste tenacemente in casa mia solo un Nintendo 3DS XL (ri)comprato lo scorso Natale sulla scia dell'entusiasmo derivante dall'uscita di Zelda: A Link Between Worlds (che, manco a dirlo, è ancora intonso sullo scaffale insieme al compagno Luigi's Mansion 2 e all'ultimo episodio della serie Layton).

Bene, mi sono chiesto il perché di tutto questo e francamente non sono riuscito a darmi una risposta pienamente autoconvincente. Nel senso che il motivo c'è, è ovvio e quantomai concreto, ma forse, per un appassionato di videogiochi che si vuole definire tale, non regge fino in fondo. Il riferimento va alla mancanza di occasioni in cui ho considerato l'utilizzo di una console portatile veramente "utile" e "sensato". D'altronde, il fatto di poter raggiungere facilmente il posto di lavoro in auto senza dover ricorrere a treni, metro e bus ha nel mio caso indubbiamente contribuito a ridurre l'appeal delle console portatili verso di me.

Qualcuno potrebbe legittimamente obbiettare che per utilizzare una console portatile non è obbligatorio essere fuori casa. E sarebbe difficile dargli torto, dato che molti dei miei più cari amici ne fanno gran uso proprio tra le mura domestiche, comodamente stravaccati sul divano o tra il confortevole caldo delle coperte nelle fredde serate invernali. Eppure, forse stupidamente, ho sempre ritenuto sciocco spaccarsi gli occhi su uno schermo di pochi pollici, per giunta con una qualità grafica inferiore, quando come alternativa hai un 42 pollici Full HD che ti guarda infingardo dicendoti "accendimi accendimi".

A rafforzare la tesi che l'avversione verso il divertimento portatile sia questione del tutto personale c'è la mia nota antipatia verso i giochi per smartphone e tablet, dispositivi di cui sono grande appassionato, ma che utilizzo solo sporadicamente e in modo decisamente poco entusiastico ai fini ludici. Certo, in questo specifico caso subentrerebbero altri parametri in mia difesa (in primis la scarsa profondità dell'esperienza di gioco offerta nel 99% dei casi), ma è altresi verso che due indizi solitamente fanno una prova.

Colpevole quindi? Lascio a voi le valutazioni del caso. Fatto sta che questo ha tutti i tratti caratteristici di un amore mai veramente sbocciato. E dire che sono passati quasi 25 anni dal primo bacio! Mi viene quindi da pensare che forse valga la pena evitare di intestardirsi ed interrompere definitivamente la relazione. Mentre scrivo queste righe mi sembra quasi di sentire tremare nel cassetto il mio 3DS XL. Come biasimarlo? In fondo il suo viaggio verso il più vicino Game Stop potrebbe non essere così lontano...
Unknown
Scritto da Unknown

3 commenti:

  1. Purtroppo vale lo stesso per me, come dici tu qualche cotta improvvisa ma l'amore per le console portatili non è mai veramente sbocciato, anche perché da anni ho perso, fortunatamente, il mio status di pendolare. Però non disdegno giocare su iPad, ma solo quei titoli pensati per la fruizione touch. Ecco, qui forse emerge il fulcro della questione. Non è tanto la dimensione dello schermo, bensì il trovare quei giochi che sono pensati per il dispositivo mobile, nel gameplay e nei controlli. E quando questa combinazione riesce, ne escono perle come Il Tetris per il primo GameBoy, Lumines per PSP... O il più recente Monument Valley per iOS.

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  2. Il problema è che anche le perle portatili o touch finiscono in qualche maniera per stancarmi in fretta. Probabilmente nel mio caso è proprio questione di modalità di fruizione. Non riesco proprio a trovare confortevole ed appagante questo modo di videogiocare. Ora mi scarico Monument Valley. Non voglio darmi per vinto... ;-)

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  3. Tra le perle che non hai trovato appaganti metti anche Tetris?? Se la risposta è no fidati: ce ne sono parecchie altre ;) e dimmi che ne pensi di Monument Valley. Anzi no, aspetta il mio post ;)

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