Ma non è solo il concetto di morte ad emergere dalla mia esperienza con Dark Souls 2. In primis ho capito che...
...posso ancora innamorarmi dei giochi senza trama. Perché molti dicono che Dark Souls 2 sia tutto "lore", io dico che è pieno di personaggi tristi. Sembra una riunione di alcolisti anonimi o di cavalieri alle prese con una seduta di psicanalisi. Ce ne fosse uno che sorride, uno allegro, uno felice. Niente, tutti tristi che più tristi non si può. In ogni caso i dialoghi fanno da mero riempitivo al gameplay, perché di narrato c'è molto poco, le cut-scenes sono limitate all'introduzione dei vari boss e spesso le informazioni più interessanti si scovano leggendo i dettagli di qualche arma o armatura nei menu di gioco. Insomma, io che negli ultimi anni ho sempre vissuto di titoli dal forte impatto emozionale e dalla fortissima componente narrativa, sono riuscito ad innamorarmi di un titolo che punta molto poco su questi aspetti, ma ti sbatte in faccia un sistema di combattimento pressoché perfetto ed una totale libertà nell'esplorazione. Per carità, i difetti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti, a partire da un comparto grafico insufficiente e spesso con colori un po' impastati nonché molto spenti (salvo alcune rare ambientazioni, come quella con i draghi mostrata all'annuncio del gioco). Inoltre le prime ore non decollano, si usano sempre le stesse tre magie-armi-armature e la mancanza di varietà si fa quindi sentire. Solo andando avanti nell'avventura si percepisce la profondità del sistema di gioco e soprattutto la quantità di incantesimi, armi ed equipaggiamento disponibili. Però vi assicuro che ne vale la pena.
Tornando al concetto che ha dato vita a questo articolo, posso dire con certezza che non tutti i giochi sono ingiusti. Spesso mi ritrovo a morire in un gioco senza nemmeno accorgermene oppure senza che le mie abilità vengano realmente testate. L'esempio lampante è un qualsiasi Call of Duty giocato a Veterano. Per carità, molti apprezzeranno il livello di sfida, ma trovo sia davvero poco giusto confrontarsi con una CPU che bara. Perché non saprei come altro definire le decine di volte che sono morto e ho visto quel maledetto proverbio ripetuto all'infinito mentre giocavo ad uno dei primi Call of Duty. Ha senso essere colpiti da proiettili che arrivano da non si sa dove o perire per colpa di granate che piovono dal cielo come grandine? La risposta a mio avviso è un grande, gigantesco NO! In Dark Souls 2 si muore. E anche tanto. Ma mai con la sensazione di ingiustizia. Il gameplay è così ben bilanciato che si schiatta nel 90% dei casi per colpe proprie. Non c'è nessuna macchinazione oscura dell'IA, c'è solo ed esclusivamente l'abilità del giocatore e la sua accortezza nell'affrontare nemici o situazioni di gioco. Lo stesso ambiente è spesso un nemico più letale di qualsiasi creatura che popola il mondo di gioco. Si cammina accidentalmente su un pannello a pressione? Ecco spuntare una freccia capace di colpire in modo letale. Si approccia una cassa di legno con troppa baldanza pensando ad una facile quanto adorata ricompensa? Male, perché un Mimic potrebbe essere pronto ad ingoiarti in un secondo. Ogni azione va quindi compiuta con il cervello ed ogni combattimento rappresenta una sorta di balletto con il nemico, nel quale attacco, difesa, contrattacco e schivata devono essere dosati ed utilizzati con schemi e teutonica precisione. Certo, ci sono i nemici che uccidono con un solo colpo, altri che spuntano dal nulla, posizionati in quel preciso anfratto proprio per testare i riflessi del malcapitato giocatore. E si muore. Una, due, tre, decine di volte. Ma sempre con gusto.
Concludo con un consiglio che mi sento di dare a Hidetaka Miyazaki. Vanno bene i personaggi introspettivi, ma magari la prossima volta mettine due o tre che siano un minimo... come dire... Allegri. Anche perché in questo periodo va di moda.
Quindi hai ceduto anche tu al perverso fascino dei Souls.. Io ho resistito fino ad ora, ma tra Plus e Live Demon's e il primo Dark sono già il belli installati, pronti all'esecuzione (la mia, virtuale). Come dicevo scrivendo di Valiant Hearts, è la quantità di tempo richiesto al completamento di tali titoli a rappresentare l'ultimo ostacolo tra me e loro. Però più ne leggo più l'ostacolo sembra abbassarsi... E con Agosto alle porte, chissà :) Ma dimmi un po', da quale mi consiglieresti di iniziare???
RispondiEliminaPs. Io di tizi Allegri proprio non ne sentivo il bisogno... ;)