Welcome to Chicago

Qualche tempo fa, dopo aver completato inFAMOUS: Second Son su PlayStation 4, avevo espresso le mie perplessità circa l'efffettiva caratura del lavoro svolto da Sucker Punch nella realizzazione della propria riproduzione virtuale di Seattle, anche alla luce delle numerose riverenze espresse nei suoi confronti da molti utenti. Sempre su queste pagine si è altresì già discusso di come, di contraltare, una buona fetta di utenza internettiana sia stata pronta a scagliarsi contro Ubisoft, rea di aver downgradato la cosmesi del tanto attesto Watch_Dogs rispetto a quanto mostrato durante l'edizione 2013 dell'E3 al punto da aver portato sugli schermi una versione virtuale di Chicago non all'altezza della situazione.


Bene, con colpevole ritardo, una decina di giorni fa sono finalmente riuscito a mettere le mani sul titolo del publisher transalpino. Dopo circa 25 ore di gioco mi sento pertanto nella posizione di poter esprimere un parere con cognizione di causa, non tanto sul titolo nel suo complesso (che, per la cronaca, sarebbe positivo, ma ridondante rispetto a quanto già scritto dall'esimio collega Angelo), quanto sull'aspetto focale di ogni sandbox che si rispetti: la cura nella realizzazione del mondo virtuale.

Giusto per rinfrescare la memoria ai lettori che non hanno avuto tempo/voglia di cliccare sul link all'inizio dell'articolo, questo sono le mie umili opinioni circa la riproduzione digitale di Seattle allestita da Sucker Punch:

..la Seattle di inFAMOUS è una città spenta, priva di vita pulsante e, di conseguenza, priva di quella credibilità che avrebbe dovuto dimostrare: pochi i pedoni che la attraversano, pochi i mezzi che la percorrono, inesistenti i velivoli che ne solcano i cieli o le imbarcazioni nelle sue acque. E quel poco che c'è, basta salire tre / quattro piani sopra un edificio e spostare l'inquadratura verso il basso per vederlo svanire, puff..., via..., vittima incolpevole di un motore grafico sin troppo indaffarato a mettere davanti agli occhi disattenti di quegli stessi utenti che pochi giorni prima avevano gridato al miracolo tecnico qualche altro orpello grafico a 1080p.

Il titolo sviluppato da Ubisoft Montreal avrà sicuramente dei difetti (un personaggio poco carismatico, una narrazione sicuramente non all'altezza delle produzioni Rockstar, alcune scelte di gameplay discutibili - su tutte l'impossibilità di sparare mentre si è a bordo di un veicolo), ma la Chicago di Watch_Dogs è senza ombra di dubbio una spanna abbondante al di sopra della sua rivale: i passanti presenti a video sono parecchi e si comportano in maniera verosimile (parlano al telefono, litigano, barcollano ubriachi, si lasciano andare ad effusioni, fumano, commettono crimini, ecc.), buono e variegato anche il numero di veicoli e natanti, il ciclo giorno/notte e gli agenti atmosferici variano in tempo reale, con questi ultimi che non risultano vincolati alle scelte operate dagli sviluppatori per supportare la narrazione. Certo, il numero di edifici con l'interno visitabile è risibile (su questo aspetto il lavoro da svolgere è in effetti ancora consistente), ma la città è viva, pulsante, credibile, arrivando indubbiamente a rappresentare il punto di forza del titolo Ubisoft.

Certo, la Los Santos che ci apprestiamo ad esplorare nella riedizione next-gen di Grand Theft Auto V sarà con tutta probabilità di livello superiore (anche perché quanto già visto su 360 e PS3 è già sufficiente per poterlo affermare), ma no, dai... non posso veramente credere che molti possano ritenere migliore la Seattle di Second Son alla Chicago di Watch_Dogs! In virtù di cosa? Di texture più definite? Di effetti di luce superiori? O solo perché quella è un'esclusiva Sony e per alcuni va difesa in quanto tale?

Quindi bacchettate sulle nocche ad Ubisoft per essere finita ancora una volta vittima del suo stesso hype, ma bacchettate ancora più forti nelle parti basse (ahi!) ad un'utenza internettiana nell'opinione di chi scrive sempre più in preda alla sindrome delle seghe mentali (leggasi qui per maggiori dettagli).