giovedì 17 luglio 2014



Quale miglior alternativa per nutrire la propria indole videogiocosa durante le torride, ma meravigliose, giornate di relax sulle bianche spiagge di Formentera, tra un bagno ed un Mojito, che una buona lettura a tema? L'anno scorso toccò al meraviglioso "Ready Play One", must imprescindibile. Questa estate la scelta è ricaduta su "You - Crea il tuo destino" (edito da Multiplayer.it edizioni e disponibile su tutti i principali shop online), secondo romanzo di Austin Grossman, scrittore e consulente di game design già menzionato nei credits di titoli importanti quali Deus-Ex, Tomb Raider Legend e Dishonored.


You (abbr.) narra la storia di una sofware house di fantasia, la Black Arts, e dei suoi fondatori, dai tempi della sua creazione intorno ad un Commodore 64 in un garage della provincia American dei primi anni '80 fino alla pubblicazione del suo ultimo titolo a ridosso del 2000, ripercorrendo lo sviluppo del media videoludico e della tecnologia ad esso legato con riferimenti o, meglio, intrecci precisi e frequenti con personaggi ed eventi che realmente caratterizzarono l'industria durante quel ventennio. Il romanzo sviscera i segreti evolutivi del WAFFLE, il generatore procedurale di mondi (nulla di più attuale dopo l'ultimo E3) alla base di tutti i successi marchiati Black Arts, una sorta di criptico, magico vaso di Pandora, lascito del più geniale dei quattro fondatori. Lascito in quanto il creatore scomparse poi suicida in circostanze mai del tutto chiarite (nessuno spoiler, fa parte delle premesse condivise nelle primissime pagine), forse conseguenza della sua indole fortemente introversa, visionaria, con l'unico vero amore verso i videogiochi e tutto quanto vi è connesso. In parole povere, la definizione più classica, nonché sminuente, dell'essere Nerd. Questo è uno dei temi trasversali e portanti, l'accettazione di quel che si è, il divenirne orgogliosi e addirittura mutarlo da pretesto di scherno a ragione di successo. Un processo di crescita dell'individuo valido per tutti, ma che chiaramente comporta difficoltà, ostacoli insidiosi e, purtroppo, in alcuni casi insuperabili, causa di frustrazione interiore che sfocia in una distorta visione della realtà. E quindi, nel caso specifico qui narrato, a confondere l'universo virtuale e immaginifico dei vg con il mondo reale, fino a spingere il geniale sviluppatore del sistema, immerso nella sua alienante creatività, ad inserirvi volontariamente una sorta di bug a scoppio ritardato, decisamente postumo, capace di distruggere tutti i meravigliosi mondi da esso generati.


E' la ricerca, la correzione del bug da parte del protagonista l'asse portante del romanzo di Grossman, percorso che non si addentra eccessivamente nell'analisi tecnica bensì nell'immaginario fantasy in cui il "virus" si nasconde, e alle ragioni che ne hanno determinato la genesi. Il tutto, certo, raffigurando efficacemente la vita in un medio-piccolo studio di sviluppo, tipicamente ritmata dalle scadenze firmate con i publisher, le esigenze di marketing nonché il contatto con la community. E per dare ulteriore sapore, il tutto è condito da una spolverata di thrilling noir e fantascienza.

Nulla da eccepire sulla sostanza, c'è tutto ciò che serve per ammaliare il pubblico a cui è diretto, ed anche ad uno più esteso, rendendosi appetibile anche a chi gamer proprio non è e non è mai stato, offrendo una visione stereoscopica (da fruitore e insider) sull'evoluzione e sulle logiche dell'ottava arte. Peccato che (eh sì, c'è un però) che tale impianto narrativo non sia sempre sostenuto da un ritmo adeguato, alternando momenti veramente intriganti a lunghe elucubrazioni onirico-fantasiose, necessarie sì a raccontare la storia ma tirate troppo per le lunghe. Similmente ad uno dei più classici errori di game design.. o, meglio, uno dei sotterfugi più utilizzati per incrementare la longevità di un prodotto.

A parte questo, You resta un'opera di assoluto valore, sicuramente consigliabile e che non può mancare nel curriculum del "gamer intellettualmente impegnato". Dopo, chiaramente, Ready Player One.
Unknown
Scritto da Unknown

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