mercoledì 18 febbraio 2015


Apotheon è condensabile in una delle più celebri frasi del greco antico: libertà o morte. Il popolo è oppresso dalla furia degli dei, che bruciano le terre coltivate e distruggono quanto costruito con fatica dall'uomo. Ed è proprio un uomo a ribellarsi a questa insostenibile situazione: Nikandreos si fa portavoce degli oppressi e proprio con l’aiuto di una Dea, la moglie di Zeus, parte per un lungo viaggio sull'Olimpo nel tentativo di impadronirsi delle armi e abilità degli Dei. Il giocatore dovrà quindi far fuori in rapida successione Apollo, Artemide, Ade, Atena, Ares, Poseidone e per ultimo proprio Zeus, in modo da riportare la pace e prosperità sulla Terra.


Fatte le premesse, passiamo al gioco. Intanto partiamo con il dire che Apotheon è uno dei giochi gratuiti di questo mese su PlayStation Plus. Quindi niente soldi da spendere, lo si può provare di proprio pugno e vedere se la tipologia di gioco è o non è di proprio gradimento. Certo, ci sono almeno due giochi gratuiti ogni mese su PS4, quindi perché ho scelto questo e non Transistor o Rogue Legacy? Intanto per lo stile grafico, che propone ambientazioni e personaggi che sembrano delle vere e proprie decorazioni di vasi ed oggetti dell’epoca, ma in movimento. Lo stile è particolare, fatto di una palette di colori che varia in base alle varie aree proposte nel gioco, ma solitamente piuttosto basica. Uno stile in grado di ammaliare, affiancato da un gameplay tutt'altro che scontato. Sebbene si possa pensare ad uno degli ormai numerosi metroidvania, Apotheon in realtà è un gioco molto più orientato ai combattimenti, non tanto per il parco mosse disponibili (invero scarse), quanto per le variabili che è necessario considerare prima di avvicinare un gruppo di nemici. Le mosse, come accennato, sono poche, si può attaccare e parare. Stop. L’attacco è tendenzialmente di tre tipi: dal basso verso l’alto, dall'alto verso il basso e affondo. Affrontare nemici con scudo con il giusto attacco è essenziale per uscirne vincitori. Così come è essenziale alzare o abbassare il proprio scudo con il giusto tempismo per parare i fendenti nemici. Altra variabile è rappresentata dalla presenza della barra della stamina, quindi come in Dark Souls 2 non si può agitare la spada all'infinito nel tentativo di tirar giù orde di avversari nel minor tempo possibile. La migliore strategia consiste invece nel tentare un attacco, alzare lo scudo e aspettare che la stamina si ricarichi, in modo da effettuare un secondo attacco. Inoltre, l’utilizzo dell’arma giusta con l’altrettanto giusto nemico è molto importante… quindi un pugnale contro un nemico veloce ed alato non è efficace quanto un’arma a lunga gittata come l’arco o la Sarissa. A tal proposito, oltre alle armi da impugnare, esiste anche un set piuttosto corposo di armi da lancio, come sassi, lance e frecce. Nel corso del gioco si viene in possesso di un arsenale sempre più potente, che tra l’altro si usura nel tempo, quindi conviene tenere nell'inventario le spade o mazze migliori per gli scontri più difficili. È però proprio nel sistema di combattimento che emerge il primo problema di Apotheon: le tipologie di attacco così come le animazioni non variano in base all'arma impugnata. In Dark Souls 2 ogni arma ha il proprio set di mosse così come un differente tempo necessario a caricare i colpi. Altro difetto, forse ancora più grande, è rappresentato dalla quasi totale mancanza di progressione nel gioco: ciò che si fa nelle prime missioni, si fa nello stesso modo sino a fine gioco. Sarebbe stato più interessante inserire nuove abilità utili a sbloccare aree nascoste o a dare maggiore varietà al gioco. Perché non inserire il doppio salto o magari dei rampini per arrampicarsi? Certo, in alcune aree, come in quella dove si sfida Poseidone, il gameplay cambia e proprio in queste situazioni ci si diverte maggiormente. Così come ci si diverte parecchio durante i boss fight. Quello con l’appena citato Poseidone è forse il migliore del lotto, ma in generale contro i boss bisogna utilizzare la giusta strategia e sono le situazioni dove emergono maggiormente i pregi del gameplay.


Insomma, dietro all'ottimo comparto audiovisivo (con la sola eccezione delle animazioni in stile Pinocchio), si cela un gioco che alterna profondità (stamina, necessità di pianificare gli scontri all'arma bianca) e scivoloni su bucce di banana (assenza di progressione, mancanza di varietà nel set di mosse). Quindi com'è Apotheon? È un gioco con più forma che sostanza, buono nella durata ma di certo non indimenticabile. Un buon passatempo gratuito, ma non aspettatevi l’indie che vi farà innamorare,gioire, emozionare o commuovere…
Unknown
Scritto da Unknown

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