Praticamente ogni publisher di una certa caratura ha approfittato del PlayStation Experience, partecipando con un nuovo annuncio, un trailer inedito di un prodotto in arrivo, una feature esclusiva per le piattaforme Sony.
EA non ha annunciato nulla di interessante ma piuttosto di perdere l’occasione, ha regalato tre giochi in modo da far parlare di sé, uno per ogni console Sony attualmente disponibile sul mercato.
Per PlayStation 3 ha offerto il mai dimenticato Mirror’s Edge mentre per PS Vita è stato il turno di Need for Speed Most Wanted, la versione meno convincente del racing game di Criterion ma comunque un mezzo miracolo sul piccolo schermo della console portatile.
Due giochi datati, quindi, affiancati però da Plants Vs. Zombies Garden Warfare per PlayStation 4, decisamente più recente.
Incuriosito dall’approccio fuori dagli schemi per uno shooter e avendo apprezzato i tower defence con cui la serie è nata, ho scaricato il gioco e l’ho provato.
Chi segue Gaming Effect sa quanto io non ami il genere e quanto sia stanco dei titoli nei quali sparare è la meccaniche di base del gameplay.
C’è da dire che Garden Warfare fa di tutto per rendere appetibile uno sparatutto a squadre ad un pubblico molto più classico, non avvezzo ai vari Call of Duty, Battlefield e affini.
I motivi sono presto detti: lo stile è molto cartoon, nella classica tradizione di PopCap, con piante simpatiche e zombie tutt’altro che spaventosi. Inoltre si viene accompagnati passo passo nell’imparare a giocare, con abilità che vengono sbloccate progressivamente per ogni classe, in modo da far prendere confidenza al genere proprio a tutti, anche a quelli che devono prima iniziare a riuscire a gestire due stick in contemporanea, uno per muoversi e l’altro per mirare.
Viene poi riproposta una modalità ad ondate, quella classica in stile Orda che era un po’ scomparsa nell’ultimo anno ma che in Garden Warfare finisce per incarnare perfettamente lo spirito dei tower defence: gli zombie sono gestiti dall’IA mentre le piante dai giocatori possono collaborare per difendere un giardino.
Solo due elementi stridono: il prezzo d’acquisto e le micro-transazioni.
Il primo è fissato e metà strada tra le produzioni AAA, che ormai veleggiano sui 70 Euro anche in forma digitale, e i giochi indie, in media intorno ai 20 Euro. Se vi siete lasciati scappare l’occasione del download gratuito, per poter scaricare Garden Warfare dovete spendere quasi 40 Euro. Un prezzo non proprio adatto al pubblico di riferimento, cioè proprio quei giocatori che non amano gli shooter ma ne sono comunque incuriositi, visto che gli appassionati spendono le loro ore di gioco online su altri titoli.
L’inclusione di un sistema di carte di potenziamento, da poter acquistare con la classica formula delle bustine digitali, è invece un’aggiunta che va proprio in quella direzione: un giocatore dell’ultima ora che si appassiona al gioco sarà sicuramente più propenso ad acquistare contenuti aggiuntivi, oltretutto casuali visto che si tratta di pack nei quali non si sa mai con precisione cosa si può trovare, a differenza dei veterani, ormai molto guardinghi quando si parla di DLC o espansioni di vario tipo.
Insomma, un titolo molto meritevole in quanto a realizzazione e divertimento, che forse non ha ottenuto il successo sperato e ha mancato in parte il target che si era prefissato. Un peccato, vista la qualità, anche se, piccolo segreto, il team originale di PopCap non ha praticamente messo il naso nello sviluppo, se non con il logo all’avvio del gioco.
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Di
venerdì, gennaio 09, 2015




Sinceramente faccio fatica a trovare una sistemazione a scaffale di Garden Warfare. Sebbene sia un titolo più ad alto budget di un indie, rimane un prodotto un po' particolare e con un target di riferimento non del tutto definito e definibile. Credo che la sua collocazione migliore fosse un'uscita digitale a 19.99 euro o al massimo a 29.99. 40 euro sono decisamente troppi, infatti le vendite sono state tutt'altro che esaltanti.
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